[Puntata 1 di 4]
17 marzo 2009
MELAKA e KLUANG
La mattina si parte, prendiamo un autobus e in due ore e mezzo si arriva
a Melaka, cittadina a sud di Kuala Lumpur, estremamente folkloristica e
i guidatori di risciò riducono in modo talmente coatto i loro mezzi,
che gli autostrasportatori Napoletani, a loro confronto, sono dei
principianti!
Giudicate pure coi vostri occh
La città è veramente carina :)
La visita a Melaka è breve, solo qualche
ora, poi
si riparte direzione Kluang, cittadina non
turistica dove dobbiamo attendere la mattina dopo che ci vengano a
prendere per andare in foresta pulviale, che ci regala credo la cena più
economica mai fatta: in
un ristorante indiano non ci regoliamo e prendiamo praticamente una
porzione per ogni tipo di cosa presente nel menù e spendiamo
l’esorbitante cifra, in sei persone, di
84RM = 18 euro = 3 euro a testa
18 marzo 2009
Foresta Pluviale del parco Nazionale Endau-Rompin
La mattina alle 10 vengono a prenderci a Kluang con le jeep e si parte direzione foresta
Il viaggio dura circa 4 ore (con mezz’ora persa per cambiare una gomma di una jeep che si era bucata .
La prima parte di viaggio è tutta piantagioni
E la strada all’interno di queste piantagioni è
di terra rossa che, una volta arrivati a destinazione, saremo anche noi
tutti rossi stile indiani
Appena arrivati al villaggio, ci accorgiamo subito che qua la gente è
semplice ma ben organizzata: all’interno delle piantagioni e della
foresta hanno case, scuole, centro medico, tutto però dislocato in
chilometri e chilometri di spazio quindi sono organizzatissimi per gli
spostamenti e soprattutto, OTTIMIZZANO
Ci preparano il pranzo, lo mangiamo seduti sotto la veranda, seduti a terra, in mezzo alla polvere... Ed è buonissimo!
E conquisto anche il re della casa, che mi manda tanti tanti tanti baci
Le loro casette sono semplici ma funzionali
E finalmente RaffO si fà una foto con due che sono un pò più scuri di lui
Che sono poi le nostre guide: Mongo (a sinistra) e Burn (a destra). Hanno 20 anni circa, ma sono veramente in gamba!!!
Sono le tre del pomeriggio, il cado è spaventoso,
l’umidità ci fà respirare acqua ma giunge il momento di lasciare il
villaggio per raggiungere il nostro “campo base”, che sarà il punto di
partenza del nostro vero giro in foresta.
Lasciamo le valige a quelli che ci avevano accompagnati con la jeep (e
che ce le porteranno al campo base), saliamo su un’imbarcazione
luuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuunga e streeeeeeeeeeeeeeeeetta con un
motore piiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiccolo piccolo e si percorrono un pò di chilometri sul fiume... E ora siamo davvero arrivati in foresta...
Arriviamo al campo base che è composto da varie
strutture, veramente ben organizzato anche se giustamente spartano e le
nostre camere sono delle casette in legno perfettamente integrate nella
natura
Ma la sensazione che almeno in me ha predominato una volta entrata in foresta, è l’essermi sentita tornare bambina...
ma non perchè ti senti idiota o perchè hai la sindrome di Peter Pan, ma
proprio una questione fisica. Provo a spiegarmi: vi ricordate quando da
bambini tutto ci sembrava gigante? Le scale, lo zio, il bicchiere, il
divano... Tutto sembrava enorme, poi si cresce e tutto si ridimensiona
“a tua immagine”.... Bene, in foresta io sono tornata fisicamente
bambina perchè in foresta TUTTO è ENORME!
A partire dalle formiche
il cui corpo è lungo circa DUE CENTIMETRI
(aggiungici poi le zampe ed ecco che percepisci una formica di minimo 3
cm) agli alberi, dove il più piccolo è alto TRENTA metri. Le felci sono
delle cose talmente grosse che loro le usano come obrello quando piove! Le lucertole non sono lucertole, sono VARANI, lunghi tipo DUE METRI....
E poi i rumori: mi aspettavo si, una foresta rumorosa, ma non un caos del genere!
La foresta è la metropoli dei boschi secondo me! Quello che più mi è
rimasto impresso è un rumore, fatto da una specie di cicala (che ci
hanno spiegato essere mediamente grossa tipo 20-25 cm!) il cui canto è
IDENTICO al rumore del ferro che viene tagliato dalla sega circolare,
avete presente?!?!?!? Spaventoso... E questo rumore ce l’hai nelle
orecchie VENTIQUATTRO ORE SU VENTIQUATTRO!
Ci facciamo una passeggiata breve nella foresta (sempre accompagnati
dalle guide) ma il caldo micidiale ci fà tornare indietro presto (erano
le cinque del pomeriggio e caldo e afa sono una cosa micidiale!), non
prima però di aver avuto il nostro primo incontro con le simpatiche
sanguisughe
che sono dei piccoli bacarozzi che si assottigliano in maniera quasi
incredibile e ti passano tra le trame dei vestiti. Sono stata la prima a
percepire un leggero fastidio alle caviglie, ho guardato e ho trovato
tre simpatiche di loro che erano passate attraverso i miei calzini e si
stavano nutrendo del mio sangue
Basta un pò di sale (che le guide prontamente ci hanno fornito) e le
bestiole si staccano ma quando ti pungono, rilasciano del liquido
anticoagulante quindi i buchetti lasciati da loro hanno continuato a
versare sangue per non meno di 24 ore e dopo ci sono rimasti dei
simpatici “suchiotti” lividi di mezzo centimetro di diametro, che ci
siamo riportati fino in Italia
E riguardo al “gigantismo” della foresta, posso affermare che anche gli OSVALDI (N.d.R: Osvaldi = Ragni :D )non sono quelli che abbiamo qua....
Dormivo in stanza con Stefybiker70, nota donna di campagna, alla quale
ho visto prendere a mani nude un piccolo nido di vespe e mentre 3-4 di
queste simpatiche e incavolate bestiole le giravano intorno, lo ha
staccato, buttato a terra e pestato... Insomma, non dormivo in camera
con una donnicciole e ne ero perfettamente conscia...
A un certo punto, mentre ci davamo una rinfrescata prima di cena, la sento cacciare un urlo agghiacciante!
Il primo istinto è stato quello di suicidarmi subito così non avrei
sofferto, qualunque sofferenza ci sarebbe stata da patire: se lei caccia
un urlo del genere, io minimo muoio d’infarto... Il secondo pensiero,
meno traumatico, è stato quello di scappare di camera. Ma le voglio
troppo bene quindi la raggiungo in bagno e con la voce che trema
tentando di dissimulare il PANICO che provo, le faccio “Ciccia mia, che
succede?!” e lei, continuando a urlare, indica col suo ditino un punto
sulla parete e mi fà “UN RAGNOOOOOOOOOOOO!!!!!!!”.
Non era un ragno: era un MOSTRO ANIBA!!!!
Chiamiamo immediatamante Burn, la nostra guida, gli diciamo che abbiamo
un ospite in stanza, lui arriva e ce lo porta fuori... Ma la foto
gliel’ho fatta...
Alla nostra domanda: “Burn, ma quel simpatico
Osvaldo troppo cresciuto, è velenoso?” la sua risposta è stata: “Non è
mortale, ma se vi punge avete finito la vacanza...”. E io penso: “L’hai
voluta la foresta... Mo pedala!!!!”
Ovviamente questo diventa l’argomento preferito della serata e mentre
ceniamo a lume di candela sotto una tettoia vicina, le risate si
sprecano... Presto arriva la stanchezza e presto ce ne andiamo a letto.
Io sono una che si addormenta subito e come un sasso... Ci ho messo
qualche minuto prima di prendere sonno
19 marzo 2009
Un giorno intero in foresta
SONO PRONTA!!!!!!!!!! Oggi lo so, sarà il giorno più emozionante di
questa vacanza quindi non posso fare altro che indossare la maglietta di
ordinanza (N.d.R: quella di uno dei miei gruppi motociclistici preferiti ;) )
Pantaloni infilati dentro ai calzini, calzini cosparsi di sale antisanguisuga e via si parte!!!
Procediamo tra guadi di fiumi
Ponti tibetani
E vegetazione incredibile
E arriviamo al nostro primo obiettivo: le cascate...
Si riparte, si va in un altro campo base per
pranzo e poi direzione “il lago blu”... Chissà perchè si chiama così...
Giudicate voi
Anche qua si può fare il bagno, ma causa acqua fredda, io non ho avuto il coraggio
Però c’è l’usanza di quelli del posto (seguiti poi a ruota dai turisti
come noi) di creare vicino a delle cascatelle, dei “totem” con le pietre
e l’effetto è bellissimo
AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH e in foresta ho scoperto
che i MILLEPIEDI hanno davvero MILLE PIEDI... Secondo me anche
MILLEDUECENTO... Visto che sono lunghi una cinquantina di centimetri
MINIMO
Al tramonto torniamo indietro, stanchi morti ma con un sorriso esagerato stampato in faccia
20 marzo 2009
Ultimo giorno in foresta e arrivo in serata all’Isola di Tioman
La mattina alle 9 si parte, ci “abbindolano” dicendoci che faremo
rafting nel fiume... Di cascatelle per fare rafting ne ho viste tipo
2-3, veramente piccole, ma in compenso abbiamo REMATO per 3-4 km su un
fiume praticamente fermo Vabbè, ma a me è andata bene lo stesso! Ho fatto un pò di sport!
Torniamo al villaggio dove ci mostrano la riproduzione delle trappole
usate dai loro antenati per catturare gli animali, sia quelli da
mangiare, sia per protezione (tipo catturare la tigre prima che la tigre
catturi loro ) e nella foto, proprio la trappola utilizzata per la cattura della tigre
E ovviamente i bambini non si lasciano sfuggire
l’occasione di farsi vedere e di stare un pò con noi, gli “animali
strani” che sono giunti al loro villaggio
La gentilissima “madre” del villaggio, mi concede una foto
E anche Longo (la guida che ci ha portati in jeep fino a lì) mi concede di fargli una foto col suo stupendo bambino!
Salutiamo tutti e si riparte, direzione Mersing...
... to be continued...
[Puntata 3 di 4]
[Puntata 4 di 4]
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